Il tumore ovarico: l’importanza della centralizzazione e dell’innovazione delle cure

L’11 Dicembre a Reggio Emilia si è svolto il convegno “Il tumore ovarico: L’importanza della centralizzazione e dell’innovazione delle cure”.

Presente per l’occasione Emanuela Valentini, coreferente aBRCAdabra per la regione Emilia Romagna.

5200 italiane ogni anno si ammalano di tumore ovarico. Un tumore col quale, peraltro, convivono nel nostro paese circa 50 mila donne. Tra il 2015 e il 2020, la mortalità è diminuita dell’11,9%,hanno stima to nel loro rapporto annuale 2020 l’Associazione Italiana Registri Tumori (Airtum) e l’Associazione Italiana di Oncologia Medica (Aiom).


In Emilia Romagna si registrano ogni anno circa 400 nuovi casi e 290 decessi correlati. Nel 2011 un audit regionale condotto in Emilia Romagna ha evidenziato che le pazienti trattate nei centri ad alto volume (più di 30 casi/anno) ricevevano con maggiore probabilità un trattamento chirurgico e venivano inviate in una percentuale inferiore a chemioterapia neoadiuvante o palliazione; inoltre, le pazienti trattate nei centri ad alto volume presentavano una prognosi migliore. Nel novembre 2019 con un decreto regionale venivano identificati i centri ad alto volume deputati al trattamento delle pazienti affette da tumore ovarico e venivano stabiliti i percorsi per centralizzare le pazienti presso i centri di riferimento.

Durante i congresso sono stati riportati i risultati del processo di centralizzazione che vede coinvolti Modena con la sua provincia e l’AUSL-IRCCS di Reggio Emilia.

E ’stato inoltre presentato lo stato dell’arte del trattamento del tumore ovarico.