aBRCAdabra si unisce a Movember, il movimento dedicato alla prevenzione maschile
Movember mira a promuovere il tema sulla salute mentale degli uomini, sulla prevenzione del suicidio, sul cancro alla prostata e sul cancro ai testicoli. Ogni novembre, gli uomini nel Regno Unito si fanno crescere i baffi come parte della campagna. Dal 2003, Movember ha finanziato più di 1.250 progetti per la salute maschile, dando una scossa alla ricerca e trasformando il modo in cui i servizi sanitari raggiungono e sostengono gli uomini.
Movember mira ad affrontare:
-Cancro alla prostata
-Cancro ai testicoli
-Salute mentale
-Prevenzione del suicidio
Tra i tumori BRCA associati c’è il tumore alla prostata.
Ogni anno ci sono in Italia circa 36.000 nuovi casi. E’ un tumore molto frequente con un impatto sociale notevole. A cinque anni sono vivi oltre il 90% dei pazienti, un numero tendenzialmente in aumento grazie alle nuove terapie degli ultimi anni. In termini di cura sono opzioni indicate per la malattia localizzata radioterapia e terapia ormonale . E’ certamente una patologia che ha una sua complessità. Ricordiamo che in alcuni casi a bassa malignità è possibile anche sorvegliare, sono tumori maligni che si possono non trattare da subito ma monitorare a distanza con dei controlli periodici attraverso il dosaggio del PSA, una valutazione clinica urologica, la risonanza magnetica annuale e la biopsia che può essere utile ripetere.
“Questo tipo di programma di sorveglianza attiva non è praticata da tutti gli urologi, e sarebbe bene che venga diffuso l’uso della sorveglianza attiva che vuol dire non trattare ma seguire delle forme a bassa malignità che possono restare come tali per tutta la vita del paziente. Qualora il tumore evolvesse con un peggioramento clinico, con un aumento del PSA e un peggioramento alla risonanza magnetica, il paziente viene poi sottoposto alla terapia chirurgica radioterapica e non viene omessa la terapia ma semplicemente sarà rimandata. Questo rappresenta un grande vantaggio per la qualità della vita, se consideriamo che oltre la metà di questi pazienti che entrano in programmi di sorveglianza attiva non saranno mai trattati!” Professor Ugo De Giorgi, Responsabile Oncologia uro-ginecologica e mammaria IRCCS Istituto Romagnolo per lo Studio dei Tumori di Meldola.