Focus sul carcinoma ovarico: standard terapeutici e prospettive future
Si è tenuto a Bari, nella giornata di lunedì 9 ottobre , il congresso: “Focus sul carcinoma ovarico: standard terapeutici e prospettive future”.
Numerosissimi gli interventi da parte di professionisti altamente specializzati e qualificati che hanno dato grande valore formativo ed informativo alla giornata.
È stata sottolineata l’importanza di un giusto percorso di prevenzione e della differenza che può fare un test genetico per la cura di un carcinoma ovarico associato a mutazione genetica.
Scegliere di affidarsi a centri specializzati dove il paziente viene seguito da un team multidisciplinare nella cura del cancro ovarico è sempre la migliore opportunità per sopravvivere al “silent killer”.
I numerosi progressi della ricerca hanno modificato lo scenario oncologico: con l’avvento dei parp inibitori, si allunga il tempo libero da remissione di malattia anche negli stadi avanzati.
Forte è la volontà di aumentare la qualità della vita del malato oncologico avvalendosi, quando è possibile, della chirurgia mini-invasiva.
È intervenuta per aBRCAdabra Ets, la referente Luciana Cirone, sottolineando l’importanza di una diagnosi tempestiva già dal primo confronto col medico di base e della necessità di allineamento al resto delle regioni già in possesso di un efficiente PDTA e dell’esenzione D99 per i portatori della mutazione BRCA.
Non meno essenziale l’importanza del lato umano nell’approccio con i pazienti oncologici, peculiarità riscontrata durante tutta la durata del congresso da parte dei numerosi relatori intervenuti, tra cui il Prof. Marco Marinaccio, in foto con Luciana.
Onorati dell’invito, ringraziamo i presidenti del congresso: Prof. Ettore Cicinelli e Prof. Camillo Porta.
“ Quando uno dei relatori ha detto: una donna su due non sopravvive al cancro ovarico, ho chiuso il pugno e ho alzato l’indice ed il medio indicando appunto il due… una sono io e l’altra è mia madre! Non posso perdere nessuna delle due!”.