BRCA e gravidanza: dati significativi sulla maternità dopo il tumore!

Diffondiamo con grande orgoglio il comunicato stampa dell’associazione aBRCAdabra sull’ultimo studio scientifico che potrà dare dati nuovi e più solidi sulla maternità dopo il tumore per le donne giovani che hanno sviluppato un cancro al seno BRCA associato.
Nella ricerca sono state arruolate da più centri 4mila pazienti.

Nel comunicato si fa un punto sulle attività scientifiche promosse dall’associazione e si annunciano le novità delle nuove Linee Guida Esmo.

“Entro la fine del 2023 avremo le risposte per tantissime donne giovani con cancro della mammella su come affrontare la vita dopo le cure, anche rispetto alla scelta della gravidanza sulla quale ancora molti oncologi non si sentono sicuri per l’idea che i livelli ormonali aumentino il rischio di recidiva. I dati ci dicono di no, ma ne abbiamo bisogno di più solidi”. E’ l’annuncio del professor Matteo Lambertini, professore associato all’Università di Genova, oncologo all’ospedale san Martino di Genova e membro scientifico dell’associazione aBRCAdabra, che annuncia lo studio internazionale condotto e coordinato con l’Università di Genova che ha raccolto ad oggi i dati di 4mila donne giovani con cancro del seno associato alla variante patogenetica BRCA. Dati che serviranno “per avere risposte sulle implicazioni terapeutiche. Avere questi difetti ai geni può voler dire anche accesso a determinate cure”.

“aBRCAdabra- spiega la presidente Ornella Campanella- insieme agli esperti che da anni collaborano con noi, ha promosso gruppi di lavoro e indagini nazionali, che hanno prodotto due importanti pubblicazioni scientifiche e altre in corso di elaborazione”.

Il tema della maternità dopo un tumore è sempre stato cruciale per l’associazione aBRCAdabra sin dalla sua nascita. “E’ un tema molto sentito tra le giovani portatrici di variante patogenetica- puntualizza la chirurga senologa Alberta Ferrari, ideatrice e co-fondatrice dell’associazione e coordinatrice del board scientifico e responsabile del percorso per il cancro eredo-familiare al San Matteo di Pavia- proprio perché questa condizione incide in modo importante sulla vita riproduttiva di queste giovani, messa a rischio da una minore riserva ovarica, dallo sviluppo di tumori in età giovanile e dalla necessità di effettuare una chirurgia ginecologica preventiva.

 

CS NUOVO STUDIO SCIENTIFICO aBRCAdabra